Con le sue diverse varietà, la clorite è un minerale molto diffuso nelle rocce di Valle e, tra i minerali del gruppo, il clinocloro è il più comune.
Si nota per la brillantezza e per il colore grigioverde, verdeazzurro. Possiede un evidente pleocroismo, cioè il cristallo appare di colore diverso a seconda della direzione lungo la quale lo si osserva.
Solitamente si presenta in aggregati micacei o in cristalli tabulari a contorno pseudoesagonale, ma non mancano singolari campioni colonnari che appaiono storti, quasi vermiformi. Si sfalda con facilità in lamine perfette per via della struttura cristallina formata da strati di atomi tenuti assieme da legami forti, sovrapposti e uniti dai legami deboli di ioni metallici.
Può capitare che nel mezzo delle lamine di sfaldatura di alcuni cristalli compaia un perfetto triangolo equilatero in una tonalità più scura rispetto alla parte esterna. Sfogliando il cristallo, compare sempre il triangolo equilatero.
Le fessure delle serpentiniti del Monte Braccia sono il luogo d’elezione del clinocloro con triangolo. Lo stesso fenomeno lo si può osservare al Monte delle Forbici, dove Renzo Bagioli trovò clinocloro non con triangoli, ma con esagoni.