Tra tutti i granati, quelli sui toni del rosso sono particolarmente amati dai collezionisti in quanto spettacolari e relativamente facili da trovare.
Vengono per lo più riconosciuti per l’aspetto caratteristico dei cristalli le cui forme più comuni sono il rombododecaedro e l’icositetraedro, spesso in combinazione (la stessa cosa vale per tutto il gruppo dei granati).
Grossularia-andradite
La grossularia è un silicato di calcio e alluminio che forma miscele continue con l’andradite, silicato di calcio e ferro. La si trova entro calcari argillosi metamorfosati per contatto con rocce ignee o entro rodingiti povere di ferro.
I migliori campioni provengono dall’aureola di contatto che dalle cime di Chiareggio si dirige verso il Monte del Forno e numerosi sono i siti di ritrovamento individuati in Val Sissone. Tra i tanti, meritano attenzione quelli entro le rodingiti: qui si rinvengono talora nitidi e lucenti cristalli della varietà hessonite; d’un tipico colore rosso ciliegia con sfumature aranciate, possono raggiungere dimensioni fino a 1 cm. Interessante è l’abito rombododecaedrico i cui spigoli, smussati dall’icositetraedro, gli conferiscono un aspetto tondeggiante.
Sempre in Val Sissone, da livelli carbonatici presenti nelle anfiboliti del Forno provengono cristalli d’un colore che va dal giallo arancio al rosso acceso.
Meritano di essere menzionati i granati della Corna Rossa-Cassandra che Bedognè definì i migliori granati della Val Malenco, esclusi i demantoidi. Scoperte da Ivo Scilironi, le ricche vene mineralizzate furono esplorate con l’amico Tomaso Foianini. Questi granati sono andraditi titanifere, dotate di una straordinaria variabilità cromatica. Nella località furono trovati granati con nucleo andraditico rosso su cui è depositata, la grossularia incolore.
Spessartina-almandino
Nei termini puri sono silicato di manganese-alluminio il primo, silicato di ferro-alluminio il secondo.
In tutti i giacimenti manganesiferi della Valle – Monte del Forno, V. Sora, V. di Scérscen – sono presenti piccole spessartine, diverse per abito e colore.
Per trovare cristalli spettacolari di almandino ci si deve spostare nell’area occidentale ed esterna alla Val Malenco, oltre che in Val Bona. Entro filoni pegmatitici sono ospitati eleganti e perfetti individui il cui colore rosso scuro risalta sul bianco della matrice.
Attualmente, a seguito di nuove indagini composizionali, tanti campioni classificati in passato come spessartina sono risultati almandino.