Il Castello di Malenco, situato su un’altura isolata prima dell'abitato di Caspoggio , è menzionato dalle fonti storiche una sola volta, nel 1373, nell’atto di pace tra i Visconti e i Capitanei. Il documento conferma la volontà dei Capitanei di riadattare il castello, danneggiato probabilmente durante i conflitti precedenti. L’edificio faceva parte di un sistema di costruzioni fortificate e di segnalazione, poste alternativamente sulla sponda destra e sinistra del Mallero, al fine di garantire una comunicazione diretta con il Castello di Masegra, residenza della famiglia. Lo studio delle strutture architettoniche ha evidenziato la presenza di una torre fortificata e di un palazzo residenziale sviluppato su almeno tre livelli. L’approvvigionamento idrico era garantito da una cisterna interrata. Il castello, oltre a rivestire una funzione militare concreta controllando un'area di transito e di confine, aveva un evidente valore simbolico, attestando il potere territoriale dei Capitanei sulla Valmalenco.