Curlo (córlu o curlu) è una contrada molto antica. Esistente già in epoca medievale, nei documenti è citata come “in loco del Corlo”; era una delle frazioni più popolate di Chiesa in Valmalenco. Della contrada faceva parte anche l’abitato di Pedrotti, anch’esso alquanto antico. Per il ponte del Curlo passava la strada “cavallera” del Muretto, una via transitata fin dall’epoca romana. L'edificazione è accentrata, con edifici contigui disposti lungo stretti vicoli che convergono in piazzette, talvolta provviste di lavatoio. La tipologia rurale con stalla e fienile sovrapposti si ripete ai margini superiori del nucleo, in prossimità della sponda terrazzata. Vi si conservava il fieno proveniente dallo sfalcio dei terrazzi più bassi, mentre i terrazzamenti posti a quote più elevate erano adibiti prevalentemente alla coltivazione delle patate. Si riconosce un uso abbondante della pietra, che sostituisce il legno nella formazione di scale e balconi; ciò è riconducibile alla vicinanza alla zona estrattiva del Giuèl, tanto che Curlo è conosciuta come la contrada dei giovellài.