Il primo a parlarne fu l’attento collezionista L. Magistretti che, trovando ilmenite entro la pietra ollare del Pirlo, racconta quasi con enfasi la sua scoperta. Si trattava di splendidi cristalli con abito tabulare, sovrapposti o accostati, a formare insieme un grosso individuo le cui “grandi facce splendono di un terso grigio acciaio caratteristico mentre un tenue velo iridescente riveste di colori vivi le più minute faccette che brillano…”.
Negli anni '80, il prof. F. Grazioli, rovistando nella discarica della miniera di steatite della IMI-Fabi, sopra Tornadri, rinvenne una buona varietà di minerali rarissimi, tra cui splendidi cristalli romboedrici di ilmenite, tra i migliori mai rinvenuti.
Alla fine degli anni '80, un fortunato quanto spettacolare ritrovamento fu fatto da Michele Nana nelle cave di Val Brutta: un grosso cristallo di circa 30x90 mm, di colore nero a viva lucentezza metallica spiccava in una vena di bianca calcite.
Segnalati in diverse località, la sistematica ricerca da parte degli zelanti cercatori ancora oggi porta a recuperare buoni campioni.