Segnalata in molte località della Valle, la perovskite si presenta per lo più con forma pseudo cubica, più raramente ottaedrica.
Le classiche località di ricerca sono la Rocca di Castellaccio in Val Torreggio e il Sasso Moro, dove è presente lungo la zona periferica delle serpentine all’interno di livelli carbonatici.
Qui la spiegazione si ritrova nel fatto che il metamorfismo regionale alpino ha favorito la migrazione di ioni calcio da questi ultimi alle serpentine, di solito ricche di titanio, in modo da consentire il formarsi della perovskite, ossido di calcio e titanio.
I cristalli del Sasso Moro, con forma pseudo cubica e raro colore nerastro, sono considerati i più grandi dell’intero arco alpino e forse tra quelli esistenti al mondo. Lo spigolo di oltre 4 cm ne decreta la superiorità.
Piccoli, ma molto nitidi e lucenti con colore giallo miele o bruno sono i cristalli della Rocca di Castellaccio, meta cara a molti collezionisti.
In questo caso la perovskite è ospitata nelle rodingiti, rocce filoniane ricche di minerali di calcio-magnesio-ferro, al cui interno è avvenuto lo scambio di elementi con le ultrabasiti incassanti.