Perché la Carate è di Torre // Il versante sud del Monte delle Forbici (bar óolt) sui cui sorge il rifugio Carate è pertinenza dell’Alpe Musella, situata nel territorio comunale di Lanzada ma di proprietà degli abitanti di Torre di S. Maria. Infatti, l’arbitramento divisionale del 1544 assegnò il monte (l’alpe) di Musella alle Quadre di Melirolo e Campo di Torre di S. Maria; questo monte comprende anche la piana dell’alpe Campascio e la zona dell’alpeggio destinata al pascolo che si estende dal maggengo Foppa, alla quota di circa 1800 m, fino alla Bocchetta delle Forbici, sui 2700 m. Anche l’alpe Scérscen, nell’omonima valle è pertinenza di Musella.
I sette sospiri // All’alpe Musella si ha dinanzi un ampio, ripido vallone, compreso fra il Monte delle Forbici a sinistra e il Sasso Moro a destra; esso è occupato da zone pascolive intercalate da pietrisco, interrotto ogni tanto da brevi ripiani, così da costituire una serie di dossi che si succedono l’uno dopo l’altro. Sembra sempre di essere arrivati all’ultimo, ma la faticosa camminata ha termine solo dopo sette salite. Si tratta, in parte di altrettanti antichi cordoni morenici, lasciati dal ghiacciaio nelle sue fasi di ritiro, e in parte di lunghi strati rocciosi. I turisti e gli alpinisti che salgono alla Marinelli li hanno denominati i “sette sospiri”, indicando con tale espressione sia il numero dei dossi, sia la durezza e la monotonia del percorso.
Il gruppo del Bernina // Oltrepassata la bocchetta delle Forbici, poco a monte del rifugio Carate, si presenta alla vista uno spettacolo di incomparabile bellezza: da sinistra a destra si vedono il Sasso Nero, la Forcella d’Éntova e la Sassa d’Éntova, poi il pizzo Malenco, il pizzo delle Tre Mogge con il ghiacciaio di Scérscen inferiore sovrastato dal Glüschaint, dalla cima Sondrio, dai Gemelli, dal pizzo Sella e, infine, il passo Sella col ghiacciaio di Scérscen superiore dal quale scende una seraccata, il pizzo Roseg, il Monte Scérscen e finalmente il pizzo Bernina.