Le luminose tele // All’alpe Prabello un tempo i pittori erano di casa, compreso Giovan Battista Jemoli, accademico di Brera, allievo di Cesare Tallone, che dipinse nel 1919 la Madonna della Pace, pala d’altare del Santuario Maria Regina della Pace all’alpe Prabello. A proposito di pittori, così scriveva nel 1923 Giuseppe Martorano: “Io ricordo con calda commozione la invidiata famiglia di artisti sperduta tra gli incanti di Prabello, ospitata in umile casolare, in piedi all’alba e sognante anzi notte, e ricordo le luminose tele che essi dipingevano lassù e custodivano – per mancanza di luogo più capace – nello stretto vano di una cuccetta!”
La chiesetta della Madonna della Pace // La facciata è a capanna, delimitata dall’aggetto della struttura di copertura del timpano con gronde piane, ed è coronata in colmo da un baldacchino ligneo. Il portale è ad arco a sesto acuto strombato, con cancellata in ferro a due battenti, aggiunta a due battenti in larice, sormontati da un soprapporta su cui è scritto: Maria Regina della Pace - 1919. L’interno è a pianta rettangolare con abside poligonale. Sulla parete destra della navata sono riportate due rappresentazioni pittoriche policrome rappresentanti rispettivamente Il buon Pastore e S. Antonio Abate. Con la stessa tecnica è rappresentato sulla parete sinistra Il miracolo della sorgente. L’altare ligneo neo-gotico è stato intagliato gratuitamente da Zeffirino Dioli e il tabernacolo da suo figlio Erminio. Sulla parete destra si trova un quadro rappresentante una Madonna, opera del 1919 di Achille Jemoli. La chiesa fu costruita nel 1919. Tutto il materiale venne portato direttamente a spalla da Caspoggio, distante circa 15 km, da quota 1098 a quota 2287. Nel 1929-31 furono aggiunti i corpi laterali e l’abside. Fu rinnovata nel 1992-95 con il rifacimento del tetto e dell’intonaco esterno, e la formazione del pavimento in lastre di dorato e del portale in serizzo della Valmasino.