Alle soglie della Seconda guerra mondiale, in un periodo in cui il regime fascista promuoveva l’alpinismo come simbolo di forza e disciplina, si incentivava la costruzione di nuovi rifugi alpini anche in zone periferiche. Nel 1936, la sezione di Milano del CAI realizzò un rifugio sull’Alpe Ventina, dedicandolo ai consoci Augusto ed Elisetta Porro, vittime di una valanga sul Piz Corvatsch. Il Rifugio Gerli-Porro, conosciuto da tutti come “la Porro”, divenne presto uno dei rifugi più frequentati delle Alpi. Ancora oggi è una meta amatissima da escursionisti e alpinisti, anche grazie alla vicinanza con Chiareggio, in Valmalenco. Il rifugio è stato per decenni gestito con passione dalla famiglia Lenatti. Il rifugio Porro è punto di partenza per molte escursioni di trekking e alpinistiche.