I cunicoli delle miniere dei “Troni Rusi” rappresentano forse la prima miniera di interesse storico della Valmalenco, e sono menzionati già dagli storici dell'Alto Medioevo nelle Note sul Castello di Malenco di T. Salice e G. Guler.
Nel Medioevo, la Valmalenco era sotto il dominio dei De Capitànei, signori di Sondrio, che godevano di privilegi sulle merci estratte e imponevano un dazio sui minerali provenienti dalle miniere.
In questa zona venivano estratti principalmente minerali contenenti solfuri di ferro e rame. Il ferro veniva fuso in valle, come confermato da testimonianze e tracce di forni fusori, di uno dei quali vi è testimonianza presso l’Alpe Giumellini. Il rame, più complesso da trattare, sembra invece venisse fuso altrove.
Ancora oggi gli affioramenti verdi delle rocce, che indicano la presenza di solfuri di rame, e il tipico colore rosso delle tracce di ferro testimoniano la ricchezza mineralogica di questa storica area estrattiva.