Studio e valorizzazione di un patrimonio naturale e culturale di particolare pregio in una regione alpina aperta, con approcci innovativi rivolti al futuro.

B-ICE&Heritage, acronimo di Bernina Ghiacciai e Patrimonio, il progetto che abbraccia le pendici del Bernina, prende atto dalla consapevolezza dell'impatto che il cambiamento climatico sta portando sull'ambiente e sulla vita delle comunità alpine italiane ed elvetiche. Attraverso azioni di monitoraggio e di studio approfondisce la conoscenza specifica del cambiamento sui ghiacciai della catena del Bernina e sulle attività tradizionali di montagna, avvia un percorso di informazione a beneficio delle persone, delle imprese, delle amministrazioni, studiando nuove strategie e professioni legate al patrimonio culturale ed ambientale. La comunità transfrontaliera condivide queste opportunità, sviluppa proposte di fruizione turistica e le sostiene grazie ad un innovativo piano di comunicazione e di promozione. I comuni sostengono il nuovo modello di proposta turistica realizzando e valorizzando siti per la conoscenza del patrimonio culturale, fruibili anche mediante tecnologie virtuali: le antiche vie transfrontaliere del Muretto e Val Poschiavina, il Giardino dei Ghiacciai, il Museo dell'arrampicata, il Museo minerario della Bagnada, il Museo Erminio Dioli, il Museo diffuso del Serpentino, il Museo Cheva Plattas da Fex, il Centro culturale Giacometti. La tradizione agro-alimentare e culturale delle contrade diventa possibilità di sviluppo grazie a nuove proposte gastronomiche e alla creazione di un giardino botanico in quota e di un orto botanico. 

Svariati sono i gruppi target che riceveranno un beneficio diretto dalla realizzazione del programma. 

  • Le aziende del comparto turistico, poiché il riposizionamento del prodotto turistico sul principio base della “destagionalizzazione delle offerte”, stabilizzerà e incrementerà la loro attività, mediante la vendita di pacchetti turistici (E-comunicare e Consorzio turistico) incentrati su una varietà di proposte culturali anche nei periodi autunnali e primaverili, destinati in particolar modo ad una clientela colta e sensibile al valore del territorio;
  • Le aziende agricole potranno vendere i loro prodotti direttamente ai turisti, alle strutture ricettive, commerciali e di ristorazione; opportunamente sensibilizzate sulla convenienza di offrire un prodotto locale, potranno integrare le produzioni tradizionali, con nuovi prodotti di nicchia ulteriormente competitivi;
  • Le associazioni culturali e sportive (Ecomuseo della Valmalenco, BikeBernina, Centro Zenith, Centro culturale Giacometti, Cheva Plattas da Fex e Giardino dei Ghiacciai) disporranno di nuovi e maggiori strumenti di lavoro e opportunità di valorizzazione e di fruizione turistica;
  • Le guide alpine, il CAI, gli accompagnatori di media montagna italiani ed elvetici disporranno di un “prodotto trekking” organizzato in sicurezza e adeguatamente allestito, con una maggiore fruibilità stagionale, grazie al sistema sentieristico che caratterizza anche gli abitati;
  • Le giovani generazioni su entrambi i versanti di cooperazione, avranno modo di incontrarsi per condividere e ricevere strumenti adeguati per conoscere e interpretare il territorio in chiave occupazionale ed imprenditoriale, affinché la scelta di emigrare dalla montagna diventi una eventualità sempre più remota;
  • Riceverà infine un beneficio indiretto la popolazione nella sua globalità, che potrà disporre di conoscenze e strumenti utili a capire come l’ambiente di montagna si sta modificando e a riscoprire il proprio territorio come opportunità anche di fronte al cambiamento climatico ed alla inevitabile contrazione del sistema turistico basato sulla neve. La popolazione anziana, in particolare, diventerà protagonista, poiché sarà al centro dell’attenzione degli studi e dei percorsi di ascolto, con le azioni Il Villaggio Alpino e il progetto di etno-botanica. 
     

Nella fase di progettazione è stato condotto un lavoro di individuazione degli stakeholders del programma, su entrambi i versanti italiano ed elvetico. Sono state anzitutto acquisite le istanze degli amministratori dei Comuni, sindaci e consiglieri, per conoscere la dinamica delle problematiche e gli strumenti di cui attualmente dispongono e quelli che vengono ritenuti auspicabili per la realizzazione di un’azione concreta e persistente sul territorio. Quindi sono stati coinvolti gli imprenditori, suddivisi per singoli comparti: albergatori, ristoratori, cavatori, gestori di rifugi, imprenditori agricoli, artigiani dai quali è stato possibile acquisire indicazioni fondamentali sugli effetti che i mutamenti climatici già stanno provocando sul tessuto socio-economico del territorio e l’attuale orientamento generale in relazione ai mutamenti di mercato. Attenzione particolare è stata conferita al gruppo degli stakeholders che vivono in modo diretto la montagna nell'area transfrontaliera, come i gestori dei rifugi, le guide alpine, i maestri di sci, il CAI, il Servizio Glaciologico Lombardo. Dalla loro interlocuzione è scaturito un quadro puntuale delle criticità oggettive di quanto si sta verificando in media e alta quota e delle pesanti ricadute a danno dell’attività dei rifugi. Sono state inoltre coinvolte le istituzioni culturali e le associazioni che gestiscono direttamente attività ricreative e proposte turistiche, al fine di acquisire le loro istanze in relazione alla necessità di strutturare un sistema di luoghi e di siti d’interesse come prodotti turistici da visitare per diversificare l'offerta. Da qui è scaturita l'azione dedicata ai musei e ai percorsi tematici. È stata infine data voce alle persone portatrici di interessi non specifici e la comunità locale nel suo complesso. Con ciascuna di queste categorie sono stati organizzati incontri da cui sono derivate indicazioni e proposte che hanno portato alla definizione delle azioni del programma B-ICE&Heritage.

Sostenibilità Ambientale