Il patrimonio culturale non vive solo nei monumenti e negli oggetti custoditi, ma pulsa nelle tradizioni vive che i nostri antenati ci hanno affidato: parole tramandate, gesti antichi, riti, feste, saperi legati alla natura e all’universo, mestieri che sanno di fatica e memoria.
È un tessuto invisibile e prezioso, fatto di voci, suoni, profumi e rituali quotidiani, che mantiene viva la diversità nel mondo omologato della globalizzazione.
La sua forza non sta solo nella bellezza dei riti o nella magia dei racconti, ma nel filo sottile che lega le generazioni: un sapere condiviso, che si trasmette, si rinnova, e continua a raccontare chi siamo.